Ilaria Marra – Assegnista di ricerca in Diritto romano, Università degli Studi di Messina
SOMMARIO
1. La scoperta dei due graffiti e il loro contenuto in rapporto alle procedure d’asta: il sintagma auctionem facere.
2. Il graffito CIL IV Suppl. 2, 5432 nella villa di Florus per l’asta dell’9 maggio del 12p: nuova esegesi del suo significato e della sua funzione.
3. Il graffito nella casa di Pompeius Axiocus per l’asta del 22 maggio e il compenso di Lamius versato il 27.
3.1. L’iscrizione parietale: nuova lettura su base paleografica.
3.2. L’idionimo Lamius e l’identificazione della persona che ‘fece l’asta e riscosse 8 sesterzi’ e del suo ruolo.
3.3. Il proprietario della casa VI, 13, 19 Sextus Pompeius Axiochus, la sua esperienza di aste e di formulari negoziali, l’autore del graffito e il ruolo di Lamius nell’auctio.
3.4. Le ‘registrazioni’ mediante graffiti.
Il contributo offre una nuova intellezione giuridica di due graffiti, rinvenuti a Pompei, che attestano l’espletamento di procedure auzionarie. Se in uno si specifica solamente la data e lo svolgimento dell’asta, nell’altro, invece, stando alla lettura che qui propongo, si ricava pure il compenso che ricevette un tale per avere svolto, probabilmente, il ruolo di banditore.
Parole chiave: aste, banditore, compenso, graffiti, Pompei.
The contribution offers a new legal understanding of two graffiti, found in Pompeii, which attest to the completion of auction procedures. If in one only the date and the course of the auction are specified, in the other, however, according to the reading I propose here, the compensation that someone received for probably having played the role of auctioneer is also obtained.
Key words: auctions, auctioneer, gain, graffiti, Pompeii.