Alessandro Agrì – Professore a contratto in History of Medieval and Modern Law, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
SOMMARIO
1. Artena: un paese di delinquenti nati?
1.1. Le associazioni di malfattori: la paranza di Artena di fronte alla giustizia (1890).
1.2. Origini e cause della criminalità artenese.
1.3. «L’ergastolo è il risanatore di Artena»: esito del processo contro la paranza artenese.
2. Livorno: un’enclave criminale nella mite Toscana.
2.1. Origini e cause della criminalità livornese.
3. ‘Mentre il secolo muore’: riflessioni sull’aumento della criminalità in Italia alla fine del XIX secolo.
Lo studio delle diverse forme di criminalità e dei diversi tipi di delinquente rappresentano un leit motiv della scienza giuridica, della statistica e dell’antropologia culturale del XIX secolo. Nell’orizzonte criminale italiano di fine Ottocento, nel quadro di un vertiginoso aumento della delinquenza, emergono due ‘oasi’ criminali particolarmente violente nel centro della penisola: Artena e Livorno. Scipio Sighele e Francesco Magri ci restituiscono un sintetico ma esaustivo ritratto di queste due aree, discutendo circa le cause e le origini delle locali forme di criminalità. Nel 1889 andò in scena un maxi processo che vide imputati 32 affiliati alla ‘paranza’ artenese, appartenenti a famiglie radicate nel territorio che custodivano il cosiddetto ‘gene del male’. Artena si ergeva così a ultimo baluardo della ‘criminalità atavica’ italiana. A Livorno, nello stesso periodo, Magri studiò diversi carcerati, concludendo che la causa della criminalità risiedesse in una connessione di fattori sociali, fisici e biologici, quantunque la città si trovasse in una regione a basso tenore criminale.
Parole chiave: Sighele Scipio, Magri Francesco, Artena, Livorno, atavismo, sostitutivi penali, antropologia criminale.
The pursuit of the different categories of criminality and the study of the large variety of criminals represent a leit motiv of the legal science, statistics, and anthropological criminology of the 19th Century. In Central Italy, within the framework of a surge in the crime rate, two particularly violent criminal ‘oasis’ stood out around the end of the Century: Artena and Livorno. Scipio Sighele and Francesco Magri offer us a brief but complete portrait as regards the causes and the origins of the local types of criminality. In 1889, a huge trial involved 32 accused tied to the ‘paranza’ of Artena. These delinquents belonged to some native families, custodians of the so called ‘evil gene’.Therefore, Artena represents the ultimate bastion of the italian ‘atavistic criminality’. Meanwhile, in Livorno, Magri analysed a group of prisoners; he concluded his pursuit by asserting that the main causes of criminality lied in the connection of social, physical and biological factors, even though the city was located in a low crime rate region.
Key words: Sighele Scipio, Magri Francesco, Artena, Livorno, atavism, penal substitute, anthropological criminology.